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L’aspetto più triste della vita, in questo momento, è che la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza. (Isaac Asimov)

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L’aspetto più triste della vita, in questo momento, è che la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza. (Isaac Asimov)

Nell'immagine le aree corticali sono sostituite dai logo dei principali social network; il cattivo uso dei social danneggia la salute degli utenti;

Gli effetti negativi dei social network danneggiano la salute

Ale, Agosto 9, 2025Ottobre 6, 2025

I social network sono strumenti digitali di uso quotidiano e la società moderna ha definito se stessa anche in base alla loro esistenza. L’enorme successo delle piattaforme online nasce dalla loro capacità di rispondere ad un bisogno biologico degli essere umani: la necessità di creare connessioni reciproche.

La soddisfazione di questo bisogno, già diventata più semplice con l’avvento di radio e televisione, si è pienamente realizzata con l’invenzione di Internet.

Se da un lato la rete digitale globale (World Wide Web) ha trasformato per sempre il modo di comunicare, dall’altro lato l’invenzione degli smartphone ha permesso agli esseri umani di vivere in un mondo costantemente connesso.

Questo contesto sociale e scientifico di cui sto parlando ha ben presto prodotto i social media, applicazioni online pensate per favorire le interazioni umane all’interno di un ambiente virtuale in costante espansione, senza barriere temporali e geografiche.


Social media e social network

A questo punto vale la pena fare una precisazione concettuale oltre che lessicale, partendo dal lavoro di due professori di marketing, Andreas Kaplan e Michael Heinlein.

Per social media (forma plurale del termine latino “medium” che significa ”strumento”) si intende l’insieme di applicazioni online che consentono la creazione e lo scambio di contenuti tra gli utenti iscritti.

Il social network rappresenta la comunità online che utilizza lo strumento digitale , ovvero l’insieme delle relazioni che si vengono a creare tra individui, gruppi ed organizzazioni all’interno del mondo virtuale del social media.

I due studiosi inoltre identificano 6 diverse tipologie di social media in base alle funzionalità offerte, nello specifico:

  • blog e microblog (come X e BlueSky)
  • social networking (come Facebook e Linkedin)
  • mondi di gioco virtuali (come WoW)
  • mondi sociali virtuali (come SecondLife)
  • progetti collaborativi (come Wikipedia)
  • piattaforme multimediali di condivisione (come YouTube)

Qualche numero sui social network

Il grado di penetrazione dei social nella nostra società, a cui siamo ormai assuefatti, può essere descritto con qualche statistica (report Digital2025):

  • nel mondo ci sono più di 5 miliardi di utenti social
  • ogni utente utilizza in media 6-7 piattaforme online
  • il tempo dedicato ai social ammonta in media a 2 ore e mezzo (che può sembrare un valore accettabile, tuttavia considerando che si tratta di una media lo è molto meno)
  • i principali motivi per cui si usano i social sono: mantenersi in contatto con amici e parenti, riempire il tempo libero, informarsi sull’attualità
  • il ricavo totale della pubblicità sui social ha raggiunto i 780 miliardi di dollari
  • i social più utilizzati(inteso come utenti attivi mensili) sono  Facebook, YouTube, Instagram, Whatsapp, TikTok

Un lavoro di ricerca del gruppo di studio americano Pew Research Center ha invece riportato l’andamento degli ultimi anni per quanto riguarda il gradimento verso le singole piattaforme online. Tenendo a mente che si tratta di un campione americano, può essere interessante anche per noi dare un’occhiata ai trend emersi, in particolar modo a partire dal 2020 in poi.

Il grafico, tratto dalla ricerca del Pew Research Center (copyright), mostra l'andamento negli ultimi anni del gradimento per le varie piattaforme online
Copyright del grafico mostrato: Pew Research Center

Gli effetti positivi dei social network

I social media rappresentano uno strumento eccezionale per sostenere la socialità umana, ad esempio:

  • favoriscono i contatti con amici, parenti, colleghi di lavoro
  • contribuiscono alla condivisione di interessi, passioni, attività ricreative
  • incoraggiano la libertà di espressione
  • favoriscono la condivisione delle informazioni scientifiche
  • contribuiscono alla creazione di business ed attività commerciali

Partendo dalla mia formazione di medico, vedo nei social network un  farmaco che permette di “curare” il bisogno di connessione tra esseri umani; in questo senso i loro effetti positivi, in parte elencati in precedenza, possono essere definiti anche come “effetti terapeutici”.

Ma cosa succede quando il farmaco “social” viene assunto in modo sbagliato?

Gli effetti negativi dei social network

Il cattivo uso dei social network può determinare effetti negativi che danneggiano la salute…allo stesso modo di un farmaco, che assunto nel dosaggio errato o per una patologia diversa da quella indicata può determinare degli effetti collaterali.

In un certo senso si potrebbe dire che il mondo della medicina si è accorto in ritardo della tematica: fino al 2020 gli articoli dedicati agli effetti dei social erano decisamente pochi e questo nonostante la nascita di Facebook risalga al 2004.

Il risveglio tardivo è arrivato in seguito al riscontro delle conseguenze del loro abuso durante la pandemia. Tuttavia è importante sottolineare che la letteratura scientifica ha evidenziato come i danni si producano non soltanto nei casi di abuso ma anche per profili di utilizzo ”normali”.

Gli effetti negativi dei social network, o anche effetti collaterali, sono alterazioni dello stato di salute chiaramente associate all’uso di questi strumenti digitali, come ad esempio:

  • cattivo impiego del proprio tempo libero
  • maggiore suscettibilità alle penetrazione delle fake news
  • peggioramento dei disturbi della vista
  • insorgenza di insonnia
  • insorgenza di disturbi dell’umore (ansia, depressione), alterazioni del comportamento alimentare, disturbi dell’immagine corporea
  • insorgenza di deficit attentivi e cognitivi
  • insorgenza di sindromi da abuso

Questi effetti collaterali sono ancora più pericolosi nel segmento demografico maggiormente attivo online: gli adolescenti. Tuttavia, nessuno di noi può ritenersi immune da questo utilizzo erroneo, al contrario gli studi scientifici hanno dimostrato che è estremamente frequente l’assuefazione a modalità di comportamento sbagliate sui social, in particolar modo per quanto riguarda l’interazione con i contenuti a più alto impatto emotivo.

Social network e adolescenti

L’adolescenza è una fase di passaggio dalla fanciullezza alla vita adulta ed è contraddistinta da una fisiologica fragilità psicologica, la quale può essere esacerbata in modo esponenziale dal cattivo uso dei social. Il pericolo nasce dal fatto che problematiche tipiche dell’età, come ad esempio il bullismo o le difficoltà relazionali, trovano nel mondo virtuale nuovi modi per diffondersi e nuovi strumenti per esercitare i propri effetti deleteri. Un esempio su tutti può essere quello del Cyberbullismo, che secondo i dati ESPAD-CNR interessa ormai quasi la metà dei ragazzi in età scolare e presenta delle caratteristiche più complesse rispetto al bullismo tradizionale.

Nonostante alcuni tentativi per sensibilizzare sulla tematica, come ad esempio ha provato a fare il Sistema Sanitario americano pubblicando il report “Social Media and Youth Mental Health” nel 2023, manca ancora una chiara strategia per gestire il fenomeno.

Se i social fanno male, di chi è la colpa?

Gli effetti negativi dei social network sono connaturati al funzionamento dello strumento in questione o dipendono dall’utilizzo che ne viene fatto da parte degli utenti? Entrambi!

La ricerca del profitto ha fagocitato qualsiasi altra priorità e le aziende che amministrano i social puntano alla quantità delle interazioni piuttosto che alla loro qualità.

Questi giganti tecnologici offrono i loro servizi gratis, e come recita una celebre frase: “Se non paghi per un prodotto, il prodotto sei tu”…ogni giorno le piattaforme online raccolgono ricavi miliardari vendendo alle aziende private il proprio spazio pubblicitario, che è costituito da tutti i milioni di utenti attivi online.

In questo contesto, le relazioni tra gli utenti sono spesso non regolamentate, disfunzionali, tossiche. I social network finiscono per amplificare le pulsioni negative della società, le quali esistono anche al di fuori del mondo virtuale ma al suo interno trovano il terreno di coltura perfetto per diffondersi rapidamente e in profondità.

nell'immagine ci sono numerosi ragazzi completamente presi dallo smartphone e che non comunicano tra di loro
come recita la celebre frase, se non paghi per un prodotto, il prodotto sei tu!

Cosa vuol dire utilizzare i social network in modo più sano?

 La consapevolezza degli effetti negativi dei social network non deve portare alla loro demonizzazione, essi restano strumenti utili che fanno parte della nostra quotidianità. Dobbiamo conviverci, imparare ad usarli correttamente e beneficiare degli aspetti positivi mentre sopravviviamo agli effetti negativi.

Come riuscirci? Più educazione digitale!

Il mio saggio divulgativo, dal titolo “Come sopravvivere ai social network. Linee guida per prevenire gli effetti collaterali” analizza i rischi dei social network e si propone come una guida per arrivare ad un utilizzo più sano e consapevole, suggerendo delle semplici raccomandazioni di utilizzo dei social e degli strumenti digitali.

Immagine del libro "Come sopravvivere ai social network. Linee guida per prevenire gli effetti collaterali", in cui Alessandro Roca esamina gli effetti negativi dei social network e come prevenirli

La decisione di dedicarmi a questo argomento nasce dalla mia preoccupazione come medico per gli effetti negativi determinati dal cattivo uso dei social sulla società moderna. Come riporta l’OMS, la salute deve essere intesa come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità”.

In questo senso, gli effetti collaterali dei social sono un’emergenza di salute pubblica che non sta venendo gestita adeguatamente e il mio impegno si configura come un progetto di educazione digitale per creare consapevolezza sulla tematica e proporre soluzioni.

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