L’Intelligenza Artificiale generativa (genIA) sta conquistando settori sempre più ampi delle attività umane e in alcuni casi è già entrata stabilmente all’interno delle best practices.
Una delle forme di IA che ha raggiunto la maggiore diffusione è quella degli LLM, ovvero Large Language Model, modelli di intelligenza artificiale addestrati su migliaia di testi umani per imparare a comprendere e generare il linguaggio umano.
L’impiego di queste forme di IA è alla portata di tutti dal momento che le grandi aziende del settore hanno optato unanimemente per un business model in cui la versione base del modello LLM è gratuita mentre con la sottoscrizione (a costi contenuti) si accede alle funzionalità PRO.
Le IA generative, e nello specifico i modelli LLM applicati alla didattica, possono contribuire in modo determinante alla decodifica dei testi scritti, possedendo capacità di sintesi ed estrapolazione dati infinitamente superiori alla mente umana.
Da questa realtà di fatto nasce la necessità per il sistema scolastico di confrontarsi con l’avvento delle IA. Si tratta di un confronto complesso, da cui scaturiscono conflittualità e sinergie e che sta avvenendo in modo asincrono tra realtà diverse dello stesso Paese e, in misura ancora più evidente, tra Paesi diversi per cultura, struttura economica, grado di avanzamento tecnologico.
L’Intelligenza Artificiale nelle scuole italiane
Per quanto riguarda l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole italiane, Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato a fine 2024 un progetto di sperimentazione dell’IA nelle Scuole secondarie di I e II grado, il piano avrà una durata di due anni, coinvolgerà istituti del Lazio, della Lombardia, della Toscana e della Calabria e ha l’obiettivo di personalizzare la didattica, valorizzare i talenti degli studenti e supportare chi presenta difficoltà di apprendimento.
Il ministro Valditara ha dichiarato nell’intervista a margine dell’evento: “Siamo tra i primi paesi a partire con l’Intelligenza artificiale a scuola e questo ci riempie di orgoglio. Le nazioni nelle quali questa sperimentazione ha preso il via sono soprattutto in Asia, in particolare in Corea del sud, e stanno avendo risultati eccezionali. Siamo fiduciosi – ha detto Valditara rivolgendosi ai docenti – che aiuti anche a rendere più semplice e stimolante il vostro lavoro. La vostra capacità di cogliere le sfumature degli allievi e di costruire percorsi innovativi resta ineguagliabile: l’Intelligenza Artificiale non potrà mai sostituire gli insegnanti”.
Andiamo a vedere cosa sta succedendo nel resto dell’Europa e del mondo, ovvero a che punto sta negli altri Paesi l’integrazione delle IA all’interno della didattica scolastica.


L’Intelligenza Artificiale nel resto dell’Europa
- Paesi Europei (Germania, Regno Unito, Spagna, Grecia, Portogallo, Romania, Lussemburgo) Diversi paesi europei stanno sperimentando l’uso dell’IA nelle scuole. Un rapporto europeo ha evidenziato che l’uso dell’IA è molto comune al di fuori della scuola, in particolare per quanto riguarda la traduzione linguistica e la generazione di contenuti interattivi.
In alcuni Paesi europei ci sono dei progetti nazionali che superano il concetto di sperimentazione pilota e si propongono l’introduzione organica dell’IA nel sistema scolastico, come ad esempio:
- Estonia, il programma “AI Leap 2025” mira a integrare l’IA in tutti i livelli dell’istruzione per rendere l’insegnamento più efficiente, personalizzato e inclusivo.
- Finlandia, il progetto “FACILITATE – AI” ha sviluppato linee guida per facilitare l’apprendimento dell’IA da parte degli studenti delle scuole secondarie e ha creato un ambiente di apprendimento online con risorse didattiche aperte.
Agli interventi nazionali si affiancano le iniziative promosse dagli organismi comunitari UE, tra le quali possiamo citare:
- Digital Education Action Plan (commissione UE), include azioni specifiche per promuovere l’uso etico ed efficace dell’IA nell’istruzione e nella formazione, mira inoltre a sensibilizzare sui potenziali rischi ed a fornire linee guida per un utilizzo responsabile.
- European Digital Education Hub – Artificial Intelligence, mira a creare una comunità di esperti e a sviluppare risorse sull’IA nell’istruzione, ha già prodotto diversi rapporti informativi su temi come le competenze degli insegnanti, gli scenari d’uso pratici, l’etica dell’IA nell’istruzione.
- Erasmus+ Forward-Looking Projects, il programma finanzia progetti che esplorano l’uso innovativo dell’IA nell’istruzione e nella formazione
- AI Basics for Schools (European Schoolnet Academy), si tratta di un corso online gratuito, rivolto a insegnanti di scuola primaria e secondaria per fornire conoscenze di base sull’IA, esplorare il suo potenziale nell’istruzione e riflettere sulle implicazioni etiche.
- AI in European Schools: A European Report (Skills Upload Jr), è una survey comparativa che ha analizzato le percezioni, l’uso e le preoccupazioni degli studenti sull’IA in sette paesi europei, fornendo spunti sulle pratiche attuali e le sfide future.
- Regulating Artificial Intelligence in Education (Council of Europe), il Consiglio d’Europa sta lavorando allo sviluppo di uno strumento giuridico per regolamentare l’uso dell’IA nell’istruzione, con un focus sui diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto.
Se guardiamo al resto del mondo, troviamo numerosi Paesi che stanno spingendo ancora più avanti l’integrazione delle IA all’interno dell’insegnamento.


L’Intelligenza Artificiale nel resto del mondo
Cina: la Cina considera l’insegnamento dell’IA una priorità strategica nazionale ed ha inserito delle ore curriculari dedicate al suo insegnamento già a partire dai 6 anni. L’obiettivo è formare una forza lavoro qualificata nel campo dell’IA. Le modalità innovative di insegnamento includono:
- programmi scolastici progressivamente dedicati a materiali e contenuti sul tema IA
- laboratori ed attività per l’apprendimento pratico delle modalità di utilizzo delle IA
- piattaforme di apprendimento personalizzato e-learning
- tutoring virtuale.
Stati Uniti: Diverse iniziative a livello federale e distrettuale stanno esplorando l’uso dell’IA nell’istruzione, con un approccio più decentralizzato e “spontaneistico” rispetto a quello della Cina. Alcuni esempi DI applicazione delle IA includono:
- piattaforme di apprendimento personalizzato
- software per personalizzare l’offerta didattica in base alle prestazioni degli studenti
- sistemi di tutoraggio intelligenti IA, che identificano le lacune degli studenti e forniscono lezioni mirate.
- automazione della valutazione e correzione iniziale dei compiti a risposta chiusa, liberando tempo per gli insegnanti; su questo punto voglio segnalare che si registrano forti polemiche in seguito alla decisione di alcune università americane di implementare IA per riconoscere e punire gli studenti che copiano durante le verifiche
- assistenti virtuali(chatbot IA ) per studenti e insegnanti
India: Il paese sta integrando l’IA nel suo sistema scolastico attraverso diverse iniziative, in linea con la National Education Policy (NEP) stabilita nel 2020. Tra le iniziative messe in atto ci sono:
- piattaforme di apprendimento personalizzato basate sull’IA per analizzare i modelli di apprendimento degli studenti e fornire contenuti e ritmi di studio su misura.
- automazione dei compiti amministrativi, sfruttando l’IA per la gestione delle presenze ed altre attività di routine, consentendo agli insegnanti di concentrarsi maggiormente sull’insegnamento.
- lotta alle disabilità, impiegando strumenti basati sull’IA come la sintesi vocale ed il riconoscimento vocale per supportare gli studenti con barriere linguistiche o deficit sensoriali.
- contenuti didattici intelligenti (lezioni interattive, quiz, libri di testo virtuali adattabili alle diverse esigenze di apprendimento)
Corea del Sud: La Corea del Sud sta integrando l’intelligenza artificiale (IA) nel suo sistema scolastico attraverso l’introduzione graduale di libri di testo digitali basati sull’IA, in materie chiave di alcuni gradi della scuola primaria e secondaria.
L’obiettivo principale è personalizzare l’apprendimento fornendo agli studenti un feedback immediato sulle loro prestazioni, in modo da poter adattare il contenuto didattico al loro livello individuale.
Questo piano ambizioso prevede anche la formazione degli insegnanti all’uso efficace di queste nuove tecnologie e un investimento significativo nell’infrastruttura digitale delle scuole. Tuttavia, l’iniziativa sta incontrando delle forti opposizioni da parte di numerose associazioni di genitori, preoccupati dallo stravolgimento dei metodi di insegnamento tradizionali.

Il mio punto di vista personale
L’Intelligenza Artificiale è uno strumento tecnologico che ha già conquistato la società, a maggior ragione il segmento dei più giovani che è abituato a vivere nel mondo digitale tanto quanto in quello reale.
Risulta pericoloso sottrarsi alla sfida di guidare gli adolescenti in questa nuova sfida, altrimenti come già accaduto per Internet e per i social media, si determina il rischio dell’instaurarsi di un uso indiscriminato dello strumento, con problemi per la salute e dipendenza.
Proprio per questo, approcciarsi con eccessivi timori all’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole italiane assicura una lotta persa in partenza. Gli studenti, seppur costretti in classe a studiare sui libri di testo tradizionali, potranno poi utilizzare a casa gli LLM a loro piacimento nello svolgimento dei compiti assegnati.
Il mondo scolastico, inteso come l’insieme di dirigenti, professori, alunni e genitori, deve interpretare con coraggio questa fase storica e lavorare per il raggiungimento di una gestione sana ed etica dello strumento IA, garantendo che esso venga impiegato senza favorire il disuso di un altro strumento, ancora più importante…. il cervello umano!
Post di Alessandro
Contatti: dystopics@hotmail.com
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