Mi chiamo Alessandro, sono un medico e il termine DysTOPICS è un gioco di parole per presentare il mio blog, in cui mi propongo di approfondire quegli argomenti (topics) che evidenziano un rapporto disfunzionale della società moderna con la tecnologia e segnalano il rischio di un futuro distopico.
L’Enciclopedia Treccani definisce il termine distopia come la “previsione, descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro, con cui, contrariamente all’utopia e per lo più in aperta polemica con tendenze avvertite nel presente, si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi“.
Quali fenomeni contemporanei segnalano il rischio di un futuro distopico?
L’epoca in cui viviamo è scandita da incredibili rivoluzione tecnologiche (Internet ed AI per citarne alcune) ma la loro presenza apporta benefici alla società soltanto fintantochè gli esseri umani ne conservano un corretto utilizzo, viceversa si determinano le condizioni per il lento scivolamento verso una situazione distopica.
Parafrasando un grande scrittore del genere fantascientifico come Isaac Asimov, possiamo dire che il pericolo risiede nel fatto che “ in questo momento la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza”.
Il rapporto squilibrato della società moderna con il progresso, tecnologico e scientifico, è segnalato da alcune questioni come ad esempio:
- i danni alla salute determinati dal cattivo uso dei social network
- il ricorso all’AI in sostituzione dell’intelligenza umana piuttosto che a suo supporto
- l’insorgenza di contesti di alienazione urbana nelle megalopoli sempre più caotiche ed affollate
Le persone finiscono per vivere queste problematiche senza nemmeno rendersene conto, tuttavia ne risente la loro salute, la quale viene giustamente intesa dall’OMS come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto l’assenza di malattia o infermità”.


Il primo passo verso la guarigione è la presa di consapevolezza
Nel mio ruolo di medico neurologo mi capita sempre più spesso di visitare pazienti, anche giovanissimi, con gravi disturbi di ansia, depressione, insonnia; si tratta di una vera e propria epidemia di malessere psicologico che ha numerose cause e, come dimostrano gli studi scientifici, la cattiva gestione del mondo virtuale è sicuramente tra queste.
Diventa necessario un lavoro di approfondimento scientifico, che analizzi il nostro rapporto con la tecnologia e contribuisca a determinare una presa di consapevolezza sugli effetti collaterali del cattivo uso degli strumenti digitali. Da questo processo potranno poi scaturire proposte efficaci e appropriate al contesto societario.
Nelle righe precedenti è racchiusa la missione del blog DysTOPICS: creare i presupposti per far coesistere tutela della salute e strumenti digitali!
Tale missione si articola in un progetto più globale che va al di là del solo blog:
- Il mio libro “Come sopravvivere ai social network. Linee guida per prevenire gli effetti collaterali” (ISBN: 979-1281202641) descrive gli effetti collaterali delle piattaforme online e aiuta gli utenti a raggiungere un rapporto più sano con esse.
- Non mi sottraggo alla sfida della corretta interazione con il mondo digitale e sono presente anche su alcune piattaforme come Whatsapp e YouTube con il canale “Prescrizioni per l’uso degli strumenti digitali”.

Pur consapevole delle difficoltà che presenta questo percorso, procedo con determinazione, ripetendomi l’aforisma del filosofo cinese:
“Anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo”
Contatti: dystopics@hotmail.com