Ultimo aggiornamento il Settembre 19, 2025
“Smartphone, smartphone delle mie brame…chi è la più bella del reame?”
Come nel caso della principessa cattiva delle favole, anche nella società moderna è sempre più diffusa l’ossessione per il proprio aspetto fisico. I canoni di bellezza propagati sui social network sono sempre più estremi e alimentano confronti estetici svantaggiosi , scatenando un malessere psicologico di cui fanno le spese soprattutto i ragazzi.
Tra gli stress adolescenziali più frequenti ci sono proprio quelli che riguardano l’accettazione di sè e del proprio corpo, dal momento che quest’ultimo subisce trasformazioni non sempre concordi ai modelli di riferimento della società.
Si tratta di un problema antico che però sta vivendo un preoccupante incremento perchè i ragazzi di oggi, in cerca di risposte, finiscono per aggravare il proprio stato di salute rivolgendosi ai social network. Si tratta di uno dei numerosi effetti collaterali di questi strumenti digitali, sempre più pericolosi quando usati male.
Per analizzare le caratteristiche del rapporto tra disturbi dell’immagine corporea e social network, dobbiamo innanzitutto comprendere il meccanismo del social ranking.
La teoria psicologica del Social Ranking
La teoria del Social Ranking descrive la correlazione tra la percezione di un individuo della sua posizione all’interno della gerarchia sociale e l’insorgenza di specifiche emozioni: ad esempio, sentirsi in cima può generare orgoglio, autostima, empatia, mentre percepire una posizione inferiore rispetto ad un altro termine di paragone può produrre invidia, ansia e stress. Il profilo culturale, l’ambiente di appartenenza, il vissuto personale, sono i fattori più rilevanti nella determinazione del tipo di gerarchia a cui si fa riferimento.
Il Social Ranking è un meccanismo importante in chiave evolutiva perchè, nella sua giusta declinazione, fornisce una spinta al miglioramento costante ed è un potente motivatore del comportamento umano in società. Tuttavia la sua attivazione patologica produce i problemi di cui andremo a parlare.

Il social ranking all’interno dei social network
Nel mondo delle piattaforme online, il social ranking degli utenti si basa su metriche come il numero di follower, il numero di like, i commenti ricevuti al post appena pubblicato, le quali creano gerarchie di popolarità all’interno della comunità virtuale.
Inoltre, gli algoritmi amplificano le dinamiche di ranking, favorendo la visualizzazione dei contenuti pubblicati dai profili con maggiore seguito e quindi spingendo gli altri utenti ad operare per ottenerne a loro volta. Questa scelta progettuale è motivata dalla ricerca di profitto: aumentare l’engagement degli utenti sulla piattaforma vuol dire aumentare i ricavi dell’azienda.
Vale la pena aggiungere un ulteriore elemento, particolarmente pericoloso nel social ranking virtuale: i confronti avvengono sulla base di informazioni parziali, ovvero la parte di sè che gli utenti decidono di condividere con la community, in alcuni casi arrivando addirittura a proporre profili fake.
In queste condizioni descritte, non stupisce la presenza di una correlazione tra l’utilizzo dei social network e l’insorgenza di disturbi dell’immagine corporea. Prima di approfondire questo collegamento, definiamo bene le patologie in esame.


I disturbi dell’immagine corporea
I disturbi dell’immagine corporea comprendono quelle condizioni psicologiche in cui l’individuo sperimenta una percezione distorta e negativa del proprio corpo, nel suo complesso o di specifiche parti.
La mancata accettazione del proprio aspetto fisico genera a sua volta sentimenti negativi come vergogna, ansia, tristezza, inoltre può portare a comportamenti disfunzionali compensatori come un eccessivo esercizio fisico, l’implementazione di restrizioni alimentari squilibrate, il ricorso a chirurgia estetica non necessaria.
Tra i disturbi più gravi di questo spettro clinico possiamo citare:
- Dismorfofobia: caratterizzata dall’intensa preoccupazione per difetti inesistenti percepiti nel proprio aspetto fisico, si configura come una vera e propria ossessione simil-psicotica. La convinzione di avere una deturpazione fisica porta i pazienti a sviluppare gravissime sintomatologie ansiose e quadri di marcato isolamento sociale.
- Disturbi del comportamento alimentare: sono caratterizzati da un rapporto problematico con il cibo a causa di un’eccessiva preoccupazione per il peso o la forma del corpo. Le forme più frequenti e meglio conosciute sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa ed il disturbo da alimentazione incontrollata, tutte prevalenti nelle donne. In un lavoro del 2020 gli autori dimostrano che i disturbi alimentari sono sempre più diffusi tra gli adolescenti, venendo segnalati dal 51,7% delle ragazze e dal 45,0% dei ragazzi.
- Vigoressia: si tratta di un disturbo, prevalentemente maschile, in cui si cerca in modo compulsivo ed esagerato di sviluppare le masse muscolari, tramite allenamenti estenuanti e modifiche estreme dello stile di vita.
In che modo la lente distorta dei social network può favorire l’insorgenza dei disturbi dell’immagine corporea.
La cattiva influenza dei social network sulla percezione del proprio aspetto fisico è stata dimostrata da numerosi studi scientifici: consiste in quell’attivazione disfunzionale del Social Ranking di cui abbiamo parlato in precedenza.
Come per effetto di un incantesimo malefico, gli utenti vengono indotti al confronto costante con i canoni estetici più seguiti del web e l’accettazione del proprio corpo viene sostituita dalla ricerca di approvazione da parte della community.
Il problema si può presentare con caratteristiche diverse:
- gli utenti che già risultano affetti da disturbi dell’immagine corporea vengono ulteriormente estremizzati dagli algoritmi, a causa dell’esposizione preferenziale ai contenuti dannosi di loro interesse. Si tratta di quello che è successo con l’hashtag Skinnytok sulla piattaforma Tik Tok, utilizzato per numerosi contenuti in cui venivano proposte diete estreme e ideali di magrezza; esso è rimasto popolare per mesi fino a quando la comunità scientifica ne ha dimostrato gli effetti deleteri.
- gli utenti non affetti da disturbi dell’immagine corporea vengono esposti accidentalmente a contenuti dannosi e di conseguenza presentano un aumentato rischio di sviluppare i disturbi in seguito. Una review pubblicata sulla rivista “Body Image” ha approfondito questa pericolosa evenienza nei ragazzi, sottolineando come sia molto comune che gli adolescenti vengano esposti ad immagini e commenti sull’aspetto fisico mentre navigano sui social media per altri scopi, ad esempio, connettersi con gli amici, informarsi, etc. Questa esposizione accidentale, accumulandosi nel tempo, comporta l’internalizzazione di standard estetici irrealistici, l’abitudine a confronti sociali verso l’alto, l’insorgenza di un eccessivo interesse per l’aspetto fisico.
Come possiamo spezzare l’incantesimo?
L’analisi approfondita di un problema svolge un ruolo fondamentale nell’elaborazione delle sue soluzioni. Anche per quanto riguarda la correlazione tra disturbi dell’immagine corporea e social network, i dati raccolti in questi anni hanno destato preoccupazione ma allo stesso tempo hanno permesso l’elaborazione di strategie per contrastare il fenomeno.


Una review del 2024 ha delineato i principali interventi di cui disponiamo per favorire un utilizzo corretto dei social network nelle valutazioni che riguardano aspetto fisico, bellezza, alimentazione:
- Scuola: promozione dell’alfabetizzazione mediatica, sviluppo del pensiero critico, creazione di consapevolezza sulla propria immagine corporea e su come viene percepita dai pari, rafforzamento dell’autostima, promozione di una corretta alimentazione.
- Famiglia: introduzione di strategie per aiutare i genitori nel monitoraggio dell’uso dei social network da parte dei figli, per promuovere un ambiente familiare inclusivo rispetto alle varie caratteristiche estetiche, per favorire l’adozione di abitudini alimentari corrette e salutari.
- Utenti: approcci terapeutici per favorire l’accettazione del proprio corpo, la riduzione del confronto sociale, lo sviluppo di resilienza psicologica.
- Piattaforme social: promozione di un ambiente online più sicuro e positivo per gli adolescenti, attraverso una maggiore moderazione dei contenuti dannosi, l’etichettatura delle immagini manipolate, la diffusione di contenuti inclusivi.
Il successo in questa battaglia risiede nella capacità di agire in modo globale sui vari ambiti citati, sanando quegli elementi disfunzionali che hanno trasformato la ricerca della bellezza in un’ossessione ed il mancato adeguamento ai canoni estetici in una colpa.
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