L’adolescenza è una fase di passaggio ed in quanto tale sottopone i ragazzi a stress emotivi quotidiani. Una delle problematiche più frequenti riguarda l’accettazione di sè e del proprio corpo, dal momento che quest’ultimo subisce trasformazioni che non sempre sono concordi ai canoni di bellezza imposti dalla società moderna e veicolati dai media (in particolare quelli virtuali).
In che modo i social network favoriscono l’insorgenza dei disturbi dell’immagine corporea?
I social media diventano strumenti pericolosi quando favoriscono l’insorgenza di ansia sociale, ovvero la fobia di non essere accettati dalla comunità di cui si fa parte; in questo senso, la paura di non piacere agli altri determina spesso la condizione di non piacere a sè stessi e si possono determinare veri e propri disturbi dell’immagine corporea .
Gli adolescenti, in cerca di risposte e privi di certezze, nel mondo virtuale sono esposti all’instaurarsi di confronti sfavorevoli con il proprio network relazionale di riferimento, e questi a loro volta possono attivare un meccanismo di Social Ranking disfunzionale.


La teoria psicologica del Social Ranking
La teoria del Social Ranking analizza la percezione degli individui della propria posizione all’interno di gerarchie sociali, dalla quale dipendono funzioni emotive importanti: sentirsi in cima può generare orgoglio, autostima, empatia, mentre percepire una posizione inferiore rispetto al termine di paragone può portare ad invidia, ansia e stress. Inoltre, la comparazione può avvenire verso l’alto (con chi sta meglio) o verso il basso (con chi sta peggio), con effetti psicologici ben distinti.
La teoria del Social Ranking mostra che il confronto sociale, nella sua giusta declinazione, fornisce una spinta al miglioramento costante ed è un potente motivatore del comportamento umano; i problemi nascono quando il confronto avviene con modalità o aspettative erronee.
A tal riguardo, il profilo culturale ed il contesto sociale di appartenenza giocano un ruolo fondamentale nella definizione dei criteri di ranking, senza dimenticare l’importanza anche del vissuto personale di ognuno di noi.
Nel mondo delle piattaforme online, il social ranking avviene sulla base di metriche come il numero di follower, il numero di like, i commenti ricevuti al post appena pubblicato, le quali creano gerarchie di popolarità ed influenza all’interno della community virtuale Gli algoritmi spesso amplificano queste dinamiche a causa della loro tendenza a favorire i contenuti pubblicati da profili con maggiore engagement.
Vale la pena aggiungere un ulteriore elemento, particolarmente presente nel social ranking virtuale: il confronto sociale può avvenire con informazioni false e create ad arte, dal momento che nella rete sociale online gli utenti tendono a presentare la parte migliore di sè, in alcuni casi arrivando addirittura a proporre profili fake.
In queste condizioni descritte, non stupisce la presenza di un’associazione statistica tra l’insorgenza dei disturbi dell’immagine corporea ed i social network.



Aspetto corporeo e disturbi psicologici
I disturbi dell’immagine corporea raggruppano numerose condizioni psicologiche in cui si manifesta una percezione distorta e negativa del proprio corpo, in generale o di specifiche parti.
La preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto determina sentimenti negativi come vergogna, ansia, tristezza, inoltre tale condizione di malessere psicologico può portare a comportamenti disfunzionali come un eccessivo esercizio fisico, l’implementazione di restrizioni alimentari squilibrate, il ricorso a chirurgia estetica non necessaria.
Tra i disturbi più gravi di questo spettro clinico possiamo citare la dismorfofobia ed i disturbi alimentari.
- Dismorfofobia: si tratta di un disturbo caratterizzato dall’intensa preoccupazione per difetti inesistenti percepiti nel proprio aspetto fisico, configurando quindi una vera e propria ossessione simil-psicotica. La convinzione di avere una deturpazione fisica porta i pazienti a sviluppare gravi sintomatologie ansiose e spesso anche isolamento sociale
- Disturbi del comportamento alimentare: sono caratterizzati da un rapporto problematico con il cibo a causa di un’eccessiva preoccupazione per il peso o la forma del corpo. Le forme più frequenti e meglio conosciute sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa ed il disturbo da alimentazione incontrollata. I comportamenti disfunzionali che in genere ne segnalano la presenza sono le eccessive restrizioni alimentari, le abbuffate frequenti, le condotte di eliminazione anche tramite vomito auto-indotto. In un lavoro del 2020 gli autori dimostrano che i disturbi alimentari sono estremamente diffusi tra gli adolescenti e vengono segnalati dal 51,7% delle ragazze e dal 45,0% dei ragazzi;
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha dedicato grande attenzione al rapporto tra social network e disturbi dell’immagine corporea, trattandosi di un problema psicologico sempre più diffuso e particolarmente pericoloso negli adolescenti.
Il rapporto perverso tra social network ed insorgenza dei disturbi dell’immagine corporea
La cattiva influenza dei social network sulla percezione del proprio aspetto fisico è stata segnalata da numerosi studi scientifici, sono stati però dei fatti di cronaca a determinare la presa di consapevolezza definitiva.
Nel 2021 la rivelazione di alcuni documenti interni di Meta ha fornito le prove della consapevolezza dell’azienda sul legame tra l’uso di Instagram e l’insorgenza di disturbi dell’immagine corporea in ragazze adolescenti, mentre nello stesso anno il Wall Street Journal ha pubblicato un’indagine su TikTok che dimostrava la tendenza degli algoritmi della piattaforma ad esporre gli utenti più giovani a contenuti legati alla perdita di peso.
Una recente review, pubblicata sulla rivista “Body Image”, affronta un elemento particolarmente complicato della tematica che sto affrontando: gli utenti dei social media risultano esposti a contenuti inerenti l’aspetto fisico anche in maniera involontaria e possono venirne influenzati, in assenza di precedenti disturbi psicologici.
Gli autori sottolineano che i giovani sono comunemente esposti ad immagini e commenti sull’aspetto fisico mentre navigano sui social media per altri scopi, come, ad esempio, connettersi con gli amici, informarsi, etc.
L’esposizione accidentale configura una situazione ben diversa da quella in cui si trovano quei ragazzi che abitualmente adeguano i propri ideali di bellezza ai canoni approvati dal social network, sono proprio questi ultimi in genere a condividere con la community i contenuti che possono influenzare negativamente la percezione del proprio aspetto fisico.
Questa esposizione “non intenzionale” può accumularsi nel tempo e contribuire negativamente alla percezione della propria immagine corporea, attivando alcuni meccanismi come:
- Internalizzazione di standard estetici irrealistici
- Realizzazione di confronti sociali verso l’alto (la teoria del Social Ranking di cui ho discusso prima), da cui possono derivare insoddisfazione corporea e sentimenti di inadeguatezza
- Sviluppo di eccessivo interesse per l’aspetto estetico, che può rendere i ragazzi più critici nei confronti del proprio corpo
La review presenta anche una nota positiva: l’esposizione involontaria ai contenuti riguardanti l’aspetto fisico potrebbe avere degli aspetti benefici, favorendo la diffusione di una maggiore diversità rispetto agli ideali di bellezza.
Su quest’ultimo punto non concordo per niente. L’effetto positivo teorizzato dagli autori potrebbe realizzarsi soltanto in presenza di una community virtuale in cui gli ideali estetici non si uniformano a modelli sbagliati ed eccessivamente “materialistici”, per cui risulterebbe frequente l’eventualità di un’esposizione a contenuti alternativi ai canoni “medi” di bellezza, condivisi da alcuni utenti al riparo da giudizi offensivi e body shaming…non mi sembra proprio di poter affermare che sia il caso dell’attuale ambiente social.
Come possiamo aiutare gli adolescenti?
L’analisi approfondita di un problema svolge un ruolo fondamentale nell’elaborazione delle sue soluzioni. Anche per quanto riguarda la correlazione tra social network e disturbi dell‘immagine corporea, i dati raccolti in questi anni hanno destato preoccupazione ma allo stesso tempo hanno permesso l’elaborazione di strategie per contrastare il fenomeno.
Una review del 2024 ha delineato i principali interventi di cui disponiamo per favorire un utilizzo corretto dei social media nelle valutazioni che riguardano aspetto fisico, bellezza, alimentazione, in modo da prevenire o migliorare la gestione dei disturbi in esame.
I principali ambiti di intervento sono:
- Scuola: Programmi educativi volti a promuovere l’alfabetizzazione mediatica, lo sviluppo di un pensiero critico (fondamentale nella valutazione dei contenuti a cui si viene esposti sui social media), la consapevolezza della propria immagine corporea, l’autostima.
- Famiglia: Strategie per aiutare i genitori nel monitoraggio dell’uso dei social media da parte dei figli, per incoraggiare una comunicazione aperta, per promuovere un ambiente familiare inclusivo rispetto alle varie caratteristiche estetiche, per stabilire limitazioni volontarie all’uso dei social media.
- Utenti: Approcci terapeutici e preventivi per favorire l’accettazione del corpo, la riduzione del confronto sociale, lo sviluppo di resilienza psicologica.
- Piattaforme social: promozione di un ambiente online più sicuro e positivo per gli adolescenti, attraverso una maggiore moderazione dei contenuti dannosi, l’etichettatura delle immagini manipolate, la diffusione di contenuti inclusivi.


Come gli stessi autori della review non mancano di sottolineare, anche io penso che il vero successo nella gestione del rapporto tra disturbi dell’immagine corporea e social network può nascere soltanto da un approccio globale, in cui vengano coinvolti tutti gli attori citati, ovvero scuole, genitori, utenti e le stesse piattaforme social.
I social media sono lo specchio della società moderna e la vera sfida è agire su tutti gli elementi disfunzionali che hanno trasformato la ricerca della bellezza in un’ossessione ed il mancato adeguamento ai canoni estetici in una colpa.
Contatti: dystopics@hotmail.com