Ultimo aggiornamento il Settembre 7, 2025
Nel film cult “Matrix”, il protagonista Neo si trova a dover fare una scelta difficilissma: continuare a credere alla vita per come la conosce o affidarsi al suo intuito e ad una narrazione alternativa che sovverta tutte le informazioni in suo possesso…pillola azzurra o pillola rossa?
Quando due valori, idee o convinzioni entrano in conflitto tra di loro si produce una dissonanza cognitiva, ovvero uno squilibrio nella percezione cosciente della realtà; si può trattare di un contrasto che insorge tra il soggetto e il mondo esterno o all’interno del soggetto stesso.
La rilevanza del concetto di dissonanza cognitiva emerge già nell’antica Grecia e viene ben rappresentata in numerose opere artistiche. Tra le varie, voglio citare la tragedia di Antigone, in cui la protagonista si trova a vivere una marcata dissonanza cognitiva nel momento in cui deve scegliere se rispettare le leggi della città ed abbandonare il corpo del fratello traditore, ucciso in duello, o piuttosto rispettare le leggi della pietà umana e dare sepoltura al cadavere, andando lei stessa incontro alla pena di morte.
La sistematizzazione della teoria della dissonanza cognitiva è attribuita principalmente al sociologo Leon Festinger (1919-1989), che utilizzò per la prima volta il termine nel suo libro del 1957, “A Theory of Cognitive Dissonance”. Il lavoro di Festinger è stato ulteriormente ampliato in tempi più recenti da uno dei suoi allievi, Aronson, il quale ha teorizzato che l’insorgenza di una condizione di dissonanza cognitiva deriva da quei comportamenti o da quelle opinioni che minacciano il mantenimento di una visione positiva di sé stessi.
Lo smarrimento sperimentato genera stress e malessere psicologico, in misura differente a seconda di alcune caratteristiche come:
- L’importanza delle cognizioni in conflitto: se le credenze incoerenti sono centrali per il proprio sistema di valori o per il proprio senso di identità, il disagio sarà maggiore.
- Il numero di cognizioni in conflitto: più sono le cognizioni incoerenti, maggiore sarà la dissonanza.
- La rilevanza delle cognizioni tra loro: se le cognizioni in contrasto sono percepite come strettamente correlate, la dissonanza sarà più pronunciata.
La nostra psiche prova ad uscire quanto prima da questa condizione di sofferenza e spesso si finiscono per adottare delle strategie erronee per la risoluzione della stessa.
La rimozione (si rimuove l’esistenza di un contrasto tra due cognizioni), la negazione (esiste un contrasto tra due cognizioni ma non è vero che determina una sofferenza psicologica), la minimizzazione ( ad una delle due cognizioni in contrasto viene attribuito un valore inferiore a quello reale per facilitare una scelta e quindi la risoluzione del conflitto cognitivo), la selettività nella scelta delle informazioni (per rafforzare la propria opinione ed uscire dalla condizione di dissonanza si ricercano conferme soltanto a favore della tesi assunta in partenza come vera), sono tutti meccanismi psicologici deleteri che non risolvono il problema ma piuttosto lo cronicizzano, allontanando un confronto reale tra le cognizioni contrastanti.


Alcune dissonanze cognitive caratterizzano la nostra quotidianità
La crisi della società moderna nasce innanzitutto dalla crisi dei nostri riferimenti valoriali: quelli precedenti sono progressivamente crollati e faticano a nascerne di nuovi. Bauman aveva già teorizzato l’esistenza di una società liquida, tuttavia ora lo è diventata a tal punto da far affogare molti dei suoi componenti a causa della mancanza di riferimenti etici e morali.
In un contesto del genere, i pochi valori che resistono sono spesso in conflitto tra di loro, ed è ancora più frequente che un riferimento valoriale “supersite” entri in contrasto con le azioni suggerite dalla necessità quotidiana.
Polarizzazione politica vs Pluralismo
La polarizzazione politica che sta inquinando le democrazie moderne nasce dall’abitudine delle persone a credere alle informazioni che confermano le loro convinzioni preesistenti e ad ignorare quelle che le contraddicono. Quando si trovano di fronte a fatti che minacciano la loro visione del mondo o l’identità del loro gruppo politico, si determina una condizione di dissonanza cognitiva, che viene in genere risolta rigettando le prove contrarie alle proprie convinzioni e , di conseguenza, rafforzando ancora di più la propria identità di gruppo. Questo porta alla creazione di casse di risonanza informative che rendono sempre più difficile il dialogo e minano il dibattito democratico alle sue fondamenta.
Consumismo vs Scelte etiche
Le abitudini di consumo possono entrare in conflitto con i propri valori etici, laddove la preferenza per un prodotto non si allinea alle modalità con cui viene realizzato. Ad esempio, una persona che si preoccupa del benessere animale o dell’ambiente potrebbe tuttavia trovarsi a preferire le funzionalità offerte da un un acquisto non ecofriendly. Da questo conflitto se ne emerge spesso con meccanismi di negazione o minimizzazione.
Uso della tecnologia vs Dipendenza dai mezzi digitali
L’uso eccessivo di smartphone, social media e videogiochi, pur essendo riconosciuto come dannoso per la salute, soprattutto tra i giovani, continua ad essere ampiamente diffuso. La dissonanza emerge dalla consapevolezza di dedicare troppo tempo a queste attività nonostante i rischi a cui ci si espone, per cui spesso si lasciano immodificate le proprie abitudini d’uso e si ricorre alla minimizzazione per risolvere il conflitto tra cognizioni opposte.
Cambiamenti climatici vs Stili di vita
Nonostante la crescente gravità degli effetti dei cambiamenti climatici, una parte significativa della popolazione e dei decisori politici continua a trascurare il problema. Le persone sono consapevoli della minaccia, ma le azioni necessarie per affrontarla (cambiamenti nello stile di vita, costi economici) sono percepite come scomode o troppo onerose, così si supera lo stato di dissonanza cognitiva tramite meccanismo come la rimozione, la negazione, la minimizzazione.


Come superare la dissonanza cognitiva in modo sano?
Se è vero che la nostra psiche necessita disperatamente di una strategia per superare la condizione di dissonanza cognitiva, abbiamo visto però che molti meccanismi finiscono per aggravare il malessere piuttosto che risolverlo.
Una modalità sana per la gestione del problema presenta i seguenti passaggi:
- Analizzare le idee entrate in contrasto tra loro e verificare le informazioni già in nostro possesso su di esse
- Ricercare nuove informazioni su tutte, senza restringere il campo all’idea che già è predominante in partenza
- Rivalutare, alla luce delle informazioni vecchie e nuove, quale idea privilegiare rispetto alle altre
- Modificare il proprio comportamento per uniformarlo al rispetto dell’idea dominante (es. se si conclude che mangiare sano conta più di risparmiare, si accetteranno costi maggiori per acquistare prodotti di maggiore qualità)o in alternativa modificare l’ambiente di riferimento (es. se si decide che il rispetto delle proprie convinzioni etiche vale più dell’accettazione da parte di un gruppo sociale immorale, si può fuoriuscire da quest’ultimo).
Capire come risolvere correttamente una condizione di dissonanza cognitiva non rappresenta un esercizio intellettuale fine a se stesso perchè, come abbiamo visto in precedenza, molti problemi della società moderna derivano proprio dal superamento di questa conflittualità psicologica con strategie sbagliate.
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